Preghiera di intercessione

LA PREGHIERA DI INTERCESSIONE, LE DEDICHE E LA PREGHIERA DI RICHIESTA 

Puoi approfondire questo tema con il nostro video della Scuola di preghiera:  
 
 
 
 
Nella Bibbia vengono riportati numerosi esempi di preghiera di intercessione.
 

Uno dei più famosi è quello di Abramo che intercede presso Dio perché venga risparmiato il castigo alla città di Sodoma (Gen. 18, 23-33). La preghiera incessante può modificare le decisioni di Dio. L'intercessore è letteralmente chi si mette in mezzo tra due persone e cerca di mettere pace, cerca strategie, soluzioni per risolvere un problema tra di loro. Nella Preghiera Sacerdotale riportata nel vangelo di Giovanni, Gesù rivolge al Padre una lunga e accorata preghiera di intercessione per i suoi amici di allora e di sempre, perché trovino sempre la protezione di Dio. E' Gesù l'intercessore per eccellenza al punto che, per risolvere la relazione in crisi tra Dio e l'uomo, decide di prendere il posto dei peccatori ed espiare al loro posto l'ira divina. Ogni sacerdote, ed ognuno di noi, in forza del sacerdozio comune che ha origine dal nostro battesimo, è un pontefice, cioè è chiamato a farsi ponte, intercessore, tra il mondo e Dio.
Preghiera di intercessione significa anche “chiedere in favore di un altro…l'intercessione cristiana partecipa a quella di Cristo: è espressione della comunione dei santi…colui che prega non cerca solo il proprio interesse ma anche quello degli altri” (CCC 2635 e Fil 2,4). Un cuore pieno di Gesù impara a guardare le necessità degli altri, è pieno di compassione e soffre con loro. Pregando per l'altro, nella piena fiducia di essere ascoltati, invochiamo la presenza di Dio, già presente nel nostro cuore, nel cuore dell'altro, perché lo assista nelle sofferenze presenti, lo accompagni, lo sostenga, lo guarisca secondo i Suoi disegni ed i Suoi tempi.

Nella tua preghiera e nella celebrazione liturgica puoi, anzi devi, portare, alzare, tutto il mondo a Dio. Nei tuoi gesti di amore potrai portare invece Dio al mondo. Con la preghiera tu come Sacerdote puoi santificare ogni tua azione e renderla santa agli occhi di Dio: lavorare, cucinare, governare, amare i tuoi familiari, andare al cinema, tutto puoi presentare in preghiera a Dio e rendere tutto santo ciò che gli offri, facendo così ogni  cosa a gloria del suo nome. Quando partecipi alla Messa nell'Offertorio porta tutto il mondo che è fuori, tutti i non credenti, all'altare e presentali, offrili a Dio. Offri le tue croci quotidiane, piccole e grandi a Dio per il mondo che non ama Dio: collaborerai in modo silenzioso e misterioso alla cristificazione mondo.

Dice S. Giacomo ”molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza”. Non siamo perfetti, solo Dio lo è, ma possiamo pregare la preghiera del Giusto se ogni sera ci presentiamo al Padre come bambini che chiedono di essere lavati… Non perdiamo altro tempo nelle trappole delle piccole storie umane… Apriti ad un cammino nuovo... sii grande , perché Dio ti ha fatto grande, non perché lo sei tu… punta a cose grandi! Semina vita e amore, non guardare a quello che lasci ma a quel che ricevi, non spegnere lo Spirito Santo che grida in te! Vinci, spegni il male, la violenza con la mitezza, e risveglierai il senso della giustizia in chi ti ferisce. Agisci come Dio: vinci il dolore degli ultimi non con azioni di vendetta e giustizia umana, ma assumendoli in te, condividendo le croci dei sofferenti e perdonando chi ti opprime. Più ti svuoti, più Dio ti farà libero e ti riempirà di se stesso. Nella preghiera, nell'ascolto, pieno di Gioia e di gratitudine per il dono grande della dignità sacerdotale di cui sei stato investito, presentati a Dio nelle tue vere vesti di Figlio risorto per la Sua Casa…sii un altro Cristo, che tutt'uno con la volontà del Padre, non teme di portare la sua croce per la redenzione del mondo…anzi…vi sa trovare la Sua Gioia più grande, potendo vivere in unità con il Padre e il Figlio nello Spirito Santo… La preghiera di intercessione, quando preghi Dio per qualcuno, per non essere fatta di sole parole, per essere autentica ed arrivare al cospetto di Dio, deve essere accompagnata dall'offerta di sé. Nelle tue croci offri le tue sofferenze e sopporta tutto con pazienza e mitezza in unione alle sofferenze di Cristo, per le persone per le quali stai pregando. Nell'offertorio della Messa, porta le tue croci e offrile per queste persone.

La preghiera di intercessione è sacrosanta, anzi doverosa. Ma le parole da sole non bastano. Certo che la preghiera può tutto, perché Dio può tutto, ma spesso vuole la nostra collaborazione. Come? Collegando l'intercessione all'Offerta. Possiamo offrire ogni piccola cosa, dal piccolo sacrificio volontario alla accettazione gioiosa delle piccole o grandi croci quotidiane. Porteremo tutto all'Altare e nell'Offertorio della Messa, come sacerdoti, uniremo il nostro sacrificio al Suo, "completando nella nostra carne ciò che manca ai patimenti di Cristo". Allora la nostra preghiera quotidiana di intercessione avrà salde radici e arriverà fino al Cielo, al trono di Dio.

Spesso si usa inserire la preghiera di intercessione all'interno del Rosario, lo facciamo anche noi nei gruppi di Marta e Maria. Ad ogni decina esprimiamo delle Dediche , affidandole alle mani di Maria: la preghiera del cuore ci fa conoscere e unire al cuore di Dio, allora amiamo e guardiamo con il Suo Cuore e siamo più capaci di vedere i dolori e i bisogni degli altri e sentiamo il desiderio di pregare per loro . Esprimiamo così la nostra dimensione sacerdotale che ci è donata con il Battesimo. Questo significa che, come dice S. Paolo, uniamo le nostre croci alla Croce di Cristo . La preghiera di intercessione diventa così un punto di incontro tra la vita della preghiera e la vita pratica.

Rientra nel genere dell'intercessione la Preghiera di richiesta, che può riguardare noi stessi o le necessità degli altri. Gesù stesso ci invita a questo e ci dice “chiedete e troverete”, vuole che ricorriamo a Lui nelle nostre necessità. Anche se conosce perfettamente, meglio di noi stessi, i nostri bisogni, ha piacere che ricorriamo a Lui con la fiducia dei bambini che chiedono ogni cosa al Padre.

Se a volte però ci sembra di non essere e esauditi nelle nostre richieste e pensiamo che Lui non ci ascolti, ci possono essere varie spiegazioni:


1) chiediamo male, cioè cose che non ci fanno bene secondo la Sapienza di Dio;


2) Lui dice “chiedete nel mio Nome”, otteniamo se viviamo in sintonia con Lui che vive in noi, viviamo nella Sua volontà, allora otteniamo ciò che chiediamo, le due volontà coincidono, e faremo miracoli. “Non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me”;


3) "Se due o più sono più riuniti nel mio nome” – la preghiera comunitaria è più forte, Gesù è in mezzo noi, chiediamo qualcosa insieme agli altri che pregano per la stessa intenzione;


4) “Se aveste Fede come un granello di senape” – Chiediamo con la Fede di aver già ricevuto qualcosa da Dio. Lui ascolta sempre e comunque le nostre richieste e ci dona sempre ciò che ci è necessario, anche se non coincide esattamente con i nostri desideri.

Se prego con fede e non ottengo ciò che ho chiesto, è segno che quello che Dio vuole per me è più grande di quello che posso volere io. E' bene chiarire a noi stessi cosa è la Preghiera, per evitare distorsioni. Dio è innanzitutto Padre, quindi ogni nostra Preghiera, momento di intimità con Lui, è sicuramente ascoltata con Amore. Ma, così come i padri di questa terra, avendo in mente solo il nostro bene, non cedono ad ogni nostro capriccio, ma concedono solo ciò che veramente è a noi vantaggioso, così fa Dio. Perciò può capitare, in alcuni casi, che la nostra richiesta fatta in preghiera, magari per un fine obiettivamente buono, non venga mai accolta. Il bene supremo che Dio ha a cuore per noi, infatti, non è certamente il nostro benessere qui in terra, la salute, la ricchezza, la realizzazione umana, ma la nostra Salvezza, per poterci avere sempre tra le braccia, per l'Eternità. Ai Suoi amici più cari, in cambio della loro totale sequela, propone il rinnegamento di sé e la Croce, alla Madre immensamente amata dona lo spettacolo dell'annientamento del Figlio, all'Amore dei Santi dona il Martirio.

Nella Lettera agli Ebrei (5, 7-8) si trova qualcosa di umanamente illogico: “Cristo …..offrì preghiere e suppliche, con forti lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a Lui, venne esaudito ”. Forse che per le Sue suppliche non morì o Gli venne risparmiato un chiodo o una spina dalla testa? No, Egli morì con l'intima gioia di portare a compimento la volontà del Padre, abbandonando a Lui il Suo Spirito, ma fu esaudito perché la morte fu vinta, non lo tenne prigioniero, ma vinse la morte e risuscitò.

Abituiamoci pian piano a concepire la Preghiera come momento di intimità con Dio, per stare con Lui, in muta contemplazione della sua Bellezza o unendoci alla Lode perenne degli Angeli, affidiamo a Lui le persone per cui vogliamo intercedere, e noi stessi senza fornire a Dio soluzioni preconfezionate, ma confidiamo pienamente nella Sua Paternità, sapendo che Lui vuole più di noi il nostro vero Bene, quello finale. Ogni Croce non rimossa va letta in questa chiave. Dio non ci perde mai di vista, e qualunque cosa ci accada, è da Lui conosciuta e permessa, anche la sofferenza, se è necessaria al Fine, ma sempre, nella preghiera, ci giungerà il sostegno delle sue braccia; Colui che porta il peccato del mondo continua a portare insieme a noi, per le strade del mondo, fino all'ultimo giorno, ogni nostro dolore.


Daniela