Il Roseto del Rosario

Il roseto del Rosario: meditiamo insieme i Misteri della Fede

Possiamo pregare insieme il Rosario, meditando ogni mistero, con questo video della Scuola di Preghiera:

https://youtu.be/byPmbROI090

 

 



IL ROSETO DEL ROSARIO


Ho imparato solo a Medjugorje a capire il senso del Rosario, è stato un altro dei tanti doni della Mamma...ma penso capiti anche a voi, se recitiamo il Rosario con calma e con amore, cercando di fare attenzione al senso profondo del Mistero da contemplare, ogni volta quel singolo Mistero ci dirà qualcosa di nuovo e di personalissimo, qualcosa che magari ci serve proprio quel giorno per sciogliere qualche nodo... come quando leggiamo il vangelo, tante volte abbiamo letto lo stesso brano, ogni volta può parlarci di qualcosa di nuovo, solo per noi... Bene, vorrei condividere questi momenti, queste "Rose" che la Mamma ci dona recitando i Misteri. E' lo Spirito che ci conduce, entriamo in un giardino fiorito, profumato, e qualcuno viene a prenderci per mano e ci porta nell'aiuola che è solo per noi...fateci caso, quante volte avete meditato l'Annunciazione, e quante ispirazioni diverse, nei vari periodi della vita, vi avete trovato...sono Perle preziose, Rose che il Cielo ci dona. Ho pensato di mettere insieme le meditazioni scaturite dalla preghiera del rosario, per farne un bouquet profumato da condividere con tutti e da offrire nuovamente a Colei che si fa mediatrice di tutte le Grazie!

Se vuoi puoi approfondire nella Scuola di Preghiera del Sito cosa è il Rosario e quale è la sua storia. Puoi farlo anche attraverso questo video che riporta lo stesso contenuto:

https://youtu.be/EIbzHNQLQYE

Daniela


“La Croce e le croci”

Misteri del Dolore per vivere la Quaresima.


Non esistono, nonostante le apparenze, le nostre croci. Esiste una sola Croce, quella di Gesù. Ogni nostra croce, piccola o grande, non è altro che il Dono che riceviamo di poter vivere un pezzettino della Sua Croce, di portarla insieme a Lui. Nel momento in cui riconosciamo questo Dono e accettiamo di aiutarLo, ci accorgiamo che è Lui che la porta, Lui fa la fatica più grande. E noi?...da quel momento la croce si accompagna alla Gioia, come fu per Francesco: il piccolo santo della Gioia ha portato la Croce per tutta la vita…in perfetta letizia!


I MISTERO: L'AGONIA DEL GETSEMANI





Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

La tentazione principale che può paralizzarci è quella di abbandonare la nostra croce, anzi, la Sua. Non c'è che un rimedio, infallibile perché è Lui che ce lo indica:
Alzatevi: osserviamo in questo momento se per caso ci siamo seduti…o peggio, se ci siamo addormentati, anestetizzati, per non soccombere alla tristezza della croce quotidiana. La stanchezza, la noia, le asperità del cammino ci fanno deprimere e per non lottare preferiamo dormire. In qualunque situazione ci troviamo, non perdiamo altro tempo, alziamoci e stiamo ben svegli. Il nemico non dorme mai.
Pregate: pregare è il solo modo di resistere alla tentazione. E' uno stare con Lui, allora è Lui che lotta per noi e in noi, Lui che ci difende dal maligno. Se non preghi resti solo e da solo la tentazione ha il gioco assai facile.
Preghiera e digiuno insieme vincono i demoni più forti. Iniziamo subito.
Preghiamo questa decina per chi ha subito delusioni, tradimenti, abbandoni. Per chi deve prendere decisioni importanti, sofferte. Perché riesca a lasciar andare la sua volontà, che porta solo a risultati che durano quanto se stesso, per scegliere la volontà di Dio, vivendo per frutti che durano in eterno. La vita sacrificata dei Martiri ha portato fino a noi la Fede, la Chiesa, la Vita eterna.


II MISTERO: LA FAGELLAZIONE
 


Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

Per entrare nella Preghiera del Cuore spesso ci aiuta cercare di entrare nei sentimenti di Gesù, in quello che ha provato il suo cuore di uomo. Proviamo a pensare a quale sarà stata la Sua sofferenza nel sentire che, mentre era pronto a dare la vita per tutti, Lui per mezzo del quale tutto è stato creato, Verbo, Parola creatrice di Dio, il popolo gli preferiva Barabba, un malfattore. Basterà pensare a questo dolore, non nato da orgoglio ma dall'Amore che cerca, in quanto tale, solo di essere riamato, per vivere la preghiera di amorevole presenza di S. Teresa. Penso alle nostre ferite, ai demoni che ci tormentano. Contemplo il sangue ma specialmente le lacrime di Gesù. Mi ha sempre dato un senso di vertigine contemplare e adorare le lacrime di Gesù, lacrime di Dio...è una contemplazione profonda ripetere di volte "lacrime di Gesù".. ....un controsenso troppo grande, frutto di un amore troppo immenso...Nel sopportare le sofferenze per le malattie del corpo nostre o dei nostri cari, ci sia di aiuto considerare questo momento della vita di Gesù. In ogni dolore vediamo una occasione privilegiata e intima di unione con Lui: viviamo nel corpo uniti a Lui parte di ciò che Lui ha sofferto per noi. Ci uniamo alla Sua passione, “completando nel nostro corpo ciò che manca alla passione di Cristo”. Come Maria, che ha sofferto accanto a Gesù, anche noi possiamo così divenire “Corredentori”, collaborando con Cristo alla redenzione di tutto il mondo. I Focolarini insegnano in ogni croce a riconoscere Gesù che ci viene a trovare in modo speciale: se ho male alla spalla saluto Gesù piagato sulla spalla per il peso della croce, se ho mal di testa è Lui che mi visita mentre il suo capo è forato dalle spine, se subisco un tradimento sono unito a Lui mentre soffre per quanto fatto da Giuda, e così via…facendo così di ogni momento di dolore anche un momento di gioia del cuore, perché Lo sto incontrando, e in questo incontro Lui mi sostiene e mi aiuta , mi abbraccia e mi dona di essere suo stretto collaboratore. Allora forse riuscirò ad amare la mia croce, le sarò riconoscente.
Preghiamo questa decina per chi ha grandi sofferenze nel corpo e per coloro che li assistono.


III MISTERO: LA CORONAZIONE DI SPINE




Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.

Qui l'annientamento di sé raggiunge il culmine, non è solo l'annientamento fisico, ma si aggiunge anche quello morale, psicologico. Tutta la persona nel suo complesso è ridotta a nulla. All'ulteriore passione fisica della corona di spine si aggiunge lo scherno della mascherata carnevalesca. Ecco il Re. Ma questo è l'unico modo in cui Gesù ha voluto essere Re: tante volte nella vita pubblica è sfuggito alla folla che voleva farlo re, re del mondo ovviamente. Lui ha scelto la regalità del Servo, ha lavato i piedi agli Apostoli, ha mangiato con pubblicani, peccatori e prostitute, ha toccato e guarito i lebbrosi, ha vissuto tre anni senza casa e senza pane sicuro. Ha scelto questa corona, la Croce come trono, il buon ladrone come primo ministro. I pescatori come accompagnatori e poi ambasciatori, i pastori come primi compagni di vita. Gli ultimi come prediletti. Ha scelto due piccoli e sconosciuti paesi per nascere e vivere, una donna del popolo per madre, una stalla per culla, pastori per adoratori, pescatori, donne e peccatori per amici. Tutto è capovolto nella Sua scala dei valori, tutto è inserito nella modalità nuova e scandalosa del Discorso delle Beatitudini…
Mi spaventa l'abisso enorme del male che si spalanca davanti a Gesù....l'Agnello nelle mani scatenate di satana stesso...mi insegna il valore del silenzio...l'umiltà del creatore della Vita che si annulla davanti a tutto il male del mondo...anche noi umiliamo e offendiamo Gesù-Amore ogni volta che scegliamo di non amare. Se Lui é Amore ogni volta che viviamo l'Amore Egli prende dimora in noi. Quanto questa immagine mette sotto accusa il nostro orgoglio, pronto a saltare alla minima spinta…se il Figlio di Dio si è annientato così, cosa non dovremmo fare noi, che siamo un nulla già prima di fare peccato?
Il Pastore si è fatto contemporaneamente anche Agnello. Iniziamo a camminare accanto all'Agnello che si consegna in Sacrificio perfetto al Padre. Nell'offerta della Messa offriamo con Lui al Padre le nostre vite, attraverso le nostre ferite quotidiane. Daremo un senso di vita, di salvezza, al nostro soffrire. E anche qui potremmo improvvisamente ed inaspettatamente  incontrare la Gioia.
Dedichiamo questa decina per tutti i malati della mente, i depressi, i maniaci, gli schizofrenici, i disturbi alimentari, le dipendenze, le demenze senili, Alzheimer.


IV MISTERO: LA SALITA AL CALVARIO




Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

Penso che a noi il Signore non dà mai una Croce più pesante di quella che possiamo sopportare; per Gesù non è stato così, è una delicatezza che riserva solo a noi: per Lui già in fin di vita ci è voluto un Cireneo. Ma anche noi abbiamo in Lui il nostro Cireneo. In ogni dolore è sempre al nostro fianco. "Chi vuol venire con me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua"....non c'è altra strada per il seguace di Gesù, Lui è la Porta, la Via, ma Lui e la Croce sono la stessa cosa, Lui è il Crocifisso. E' vero, è il Risorto, ma senza Croce non sarebbe risorto...
Preghiamo per tutti noi che saliamo ogni giorno sulla montagna della nostra Missione, per il nostro sudore, per i nostri affanni. Ancora una volta, saliamo le salite di ogni fatica quotidiana insieme a Lui. Accompagnandoci a vicenda. Noi accompagniamo Lui e Lui accompagna noi. Sono salite parallele….ma forse no, è la stessa, i nostri sensi umani ci ingannano…la Storia della Redenzione è una, e tutti vi prendiamo parte, se vogliamo unirci al Maestro. Provo pena e compassione per tutti noi. Come siamo tutti ugualmente doloranti, affaticati e oppressi e come non sappiamo guardarci così l'un l'altro...ma l'altro è lo specchio di noi stessi...che senso ha l'opporci tra di noi? La solidarietà è solo un atto di realismo. Ho pietà dell'altro che soffre come di me e delle mie sofferenze e fatiche.
Preghiamo per le Croci della persona che ho accanto in questo momento, in famiglia o al lavoro, ma cerco di vedere e di pregare anche per le croci dei miei nemici o di quanti mi hanno ferito.


V MISTERO: CROCIFISSIONE E MORTE DI GESU'


Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.


Un pensiero che dà le vertigini…. la morte di Dio… Non c'è sulla terra immagine più bella del Crocifisso…. Dio-Amore che per amore dona la Sua vita per ridonare agli uomini la Vita… La morte non può più far paura, se significa consegnarsi al Padre, passare dalle mani del mondo a quelle di Dio… nel momento della morte divento bambino, neonato, che viene partorito nelle mani del Padre per la vera Vita…mi accoglie la Madre e infiniti fratelli, tanti ne riabbraccio, sono finalmente tornato a Casa…quanta nostalgia di Famiglia, forse solo ora mi accorgo di quanto mi è mancata… solo questo cercavo nel mio vagare inquieto per le strade della vita…finalmente riprendo quel mio posto vuoto a tavola con la Trinità… il Padre era impaziente di riavermi, quante volte avrà tremato per me, fermo trepidante sul tetto del palazzo, Padre del figlio prodigo, per scorgere subito i miei passi del ritorno…ora può riabbracciarmi per sempre, non sarà più in ansia per me… Vedo il Crocifisso come un immenso "buco nero" che ha potuto attirare in sè, distruggendolo (redimendolo) ogni male, ogni peccato, ogni sofferenza dall'inizio del mondo alla fine dei tempi. Non potrà esistere mai alcun peccato o male che non sia stato da Lui redento.
Non c'è alcuno stato che noi non possiamo vivere in Gesù e con Gesù. Alla fine ci dona anche Sua Madre, spogliandosi dell'ultima cosa che aveva, la più cara. E ci dà l'ordine di essere suoi Figli.
Il cristiano maturo cessa di essere figlio al mondo e diventa padre-madre di ogni suo prossimo. Se ne fa carico. Solo con la Madre possiamo, dobbiamo essere figli: da Lei prendiamo le consolazioni e le coccole che ci ritemprano di dolcezza e ci danno la forza di essere sempre materni.
Preghiamo per chi muore oggi e per chi sta vivendo lutti gravi.

SALVE REGINA PATER, AVE, GLORIA per il Santo Padre Francesco, dono di Dio, per le sue intenzioni. Ringraziandolo per aver donato la sua vita alla Chiesa, per aver rinunciato alla sua terra, alla sua gente, per salire il Calvario della restaurazione della Casa di Dio.  

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MISTERI DELLA LUCE (con nota sulla preghiera del cuore)

I MISTERO - IL BATTESIMO DI GESU' AL GIORDANO

Al Battesimo di Gesù si aprì il cielo su di lui. Così avviene anche nel nostro Battesimo. Da quel momento si aprono le porte e le finestre tra la terra e il cielo, tra la nostra anima e il cuore di Dio. Diventando Figli di Dio, attraverso lo Spirito Santo ci sono dati la possibilità di entrare in intimo contatto con la realtà divina. Nella preghiera diventiamo consapevoli di queste finestre, sperimentiamo che siamo fatti per entrare in relazione con Dio. Ad immagine della Trinità, ci realizziamo solo entrando in relazione con gli altri e con Dio. La PdC ci abitua ad aprire sempre più spesso porte e finestre e ci fa abitare già nel Regno di Dio, pur vivendo ancora in terra. Come Figli di Dio viviamo una doppia dimensione, siamo nel mondo ma non gli apparteniamo.

II MISTERO - LE NOZZE DI CANA

Il legame sponsale santificato nel sacramento è diverso dal contratto regolato dalle leggi dell'uomo. Nel mistero del sacramento sappiamo che l'altro è un dono meraviglioso di Dio, è uno dei mezzi con cui Dio ci fa giungere il Suo Amore, il Suo abbraccio. Anche per te, il tuo compagno/a di vita sia un modo per ricambiare l'Amore di Dio, ama il tuo sposo/a come se amassi Dio stesso. Lo Spirito Santo nel sacramento ti rende capace di amare con il cuore di Dio. Non fidarti delle tue forze, ma in ogni difficoltà invoca la Grazia del tuo matrimonio. E a poco a poco vedrai l'altro con gli occhi di Dio, vedrai tutta la sua Bellezza, anche nei giorni bui. Questo vale anche per chi vive altri tipi di sponsalità, altre relazioni: in ogni rapporto impariamo a guardare l'altro con gli occhi amanti di Dio. Fare la PdC, passando tanto tempo insieme al Signore, ci fa pian piano assorbire i Suoi sentimenti. Si diventa simili alla persona con cui si sta spesso insieme. Questa amicizia con Dio ti trasforma a poco a poco e scoprirai che inizierai a vedere gli altri in modo diverso, nella Bellezza. Perdonerai più facilmente, tenderai a scusare le debolezze degli altri, sarai meno reattivo alle offese. Nulla ti porterà via la pace che hai nel cuore.
Preghiamo questa decina per le famiglie in difficoltà, per gli sposati rimasti soli, perché restino fedeli sotto la Croce, stretti a Maria, perché non si sentano mai degli Abbandonati, ma sposi prediletti dello Sposo che non ci lascia mai. Preghiamo per i Sacerdoti, perché siano fedeli innamorati di Dio.


III MISTERO – LA PREDICAZIONE DEL REGNO


Prima di tutto annunciamo a noi stessi il Regno di Dio. E' qui, ora. Quando preghi col cuore sei immerso in questo Regno. Solo dopo averne fatto esperienza sentirai non il dovere ma il bisogno di annunciare a tutti la che Perla che hai trovato. Continua ad essere immerso nel Regno di Dio in tutto quello che fai: rendi tutto sacro a Dio. Spargi petali di benedizione in ogni luogo in cui ti trovi, metti tutto nelle mani di Dio, poni tutto ciò che incontri nella Sua Signoria. In macchina nel traffico, invoca la benedizione di Dio sul ragazzino che sfreccia in motorino, come se fosse tuo figlio. Guida con più gentilezza, sorridi a chi attraversa sulle strisce. Prega ovunque ti trovi e santificherai ogni luogo, ogni situazione. Se ti trovi a fare la fila alla posta o sei in metropolitana, prendi il tuo rosario senza ostentazione e prega! Se le persone si vedono pregare una suora non vi fanno caso, è un fatto normale, ma se un laico come loro prega serenamente, invece di urlare per la lentezza della fila, puoi suscitare qualche interrogativo. E nel frattempo stai benedicendo quel luogo e quelle persone. La predicazione più efficace è quella che possiamo fare con i gesti, i comportamenti, più che con le parole.
Preghiamo questa decina per tutti gli evangelizzatori, il Papa, i vescovi, i sacerdoti, i consacrati, perché compiano i disegni di Dio su di loro.


IV MISTERO - LA TRASFIGURAZIONE


Nella PdC contempliamo l'Amore di Dio. Pregare trasfigura anche noi, restituendoci la nostra bellezza originaria, così come l'ha pensata e creata Dio. Adorare brucia quello che ci tiene lontano da Dio, quello che ci impedisce di amare. Pregare ci trasforma ad immagine di Dio, ci apre gli occhi per vedere come Lui vede, non all'apparenza ma al cuore degli altri. Pregare ci apre le orecchie alla parole e ai bisogni non detti ma nascosti nel cuore delle persone. Pregare ci apre il cuore, ci fa aprire le braccia, ci aiuta a vincere la paura del rifiuto dell'altro, perché hai trovato la sorgente dell'Amore e non guardi l'altro per prendere ma per dare. Pregare ci aiuta a trasfigurare le situazioni buie fino a trovarvi la luce nascosta del piano di Dio. Pregare nel dolore ci fa scoprire la dolcezza dell'abbraccio del Cristo crocifisso che si fa più vicino e ci rende i suoi compagni di strada. Tutto viene trasfigurato e la tua mente si apre alla Sapienza di Dio.
Preghiamo questa decina per le intenzioni del tuo vicino, chiedi a lui per cosa devi pregare.


V MISTERO – L'ISTITUZIONE DELLA EUCARESTIA


Gesù non ci ha lasciati soli, noi possiamo averLo molto più vicino di quanto non l'abbiano avuto vicino gli Apostoli mentre era con loro. Dio attraverso il Sacramento è in noi. Tutta la Trinità è in noi. Preghiamo per fare un passo successivo, è un Dono: chiediamo che possiamo essere noi nel cuore di Dio. Non deve essere Lui che segue noi nelle nostre strade ma siamo noi che dobbiamo seguirLo. Se chiediamo la Grazia di entrare nel cuore di Dio saremo come il Padre, il nostro amore si irradierà come la pioggia e il sole sul buono e sul cattivo, sul credente e sull'ateo, su chi ci ama e su chi ci odia, come se fosse del tutto cieco o indifferente rispetto a ciò su cui si posa. Come un seme che si offre al terreno, si disperde sulla terra, senza guardare dove cade.
Preghiamo per noi: perché riceviamo in modo consapevole il Corpo di Cristo, perché sappiamo ringraziarLo per questo immenso Dono. Se possiamo, dopo la Messa rimaniamo in silenzio in chiesa alla presenza di Gesù in noi: secondo tanti santi è il momento in cui è più intensa la PdC, è il momento della massima intimità che Dio concede all'anima, quando la rende più simile a sé. Non scappiamo subito dalla chiesa come se fosse finita una rappresentazione teatrale, e invitiamo i nostri amici a fare altrettanto. Cerchiamo di sensibilizzare in questo le nostre parrocchie.

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MISTERI GLORIOSI


I MISTERO - LA RESURREZIONE - Lettura: Giov. 20, 11-18


Tante volte cerchiamo Gesù e ci sembra di non trovarlo. I Santi dicono che quando non lo sentiamo Lui ci è ancora più vicino. Maria Maddalena ha davanti Gesù ma non lo riconosce. Chiediamo al Signore di aprire i nostri occhi per riuscire a vedere in ogni persona che ci passa accanto, nei più piccoli, deboli, sofferenti. Per vedere negli altri dobbiamo guardare con gli stessi occhi di Gesù presente in noi, nel nostro tempio interiore. Solo così potremo trovarlo in tutto quello che ci circonda, persone, situazioni, opere del creato. Dice Gesù “salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”, ribadendo la sua unità divina con il Padre e insieme al Padre la sua unità con noi, dice infatti Padre vostro, Dio vostro, in un intreccio tra la Trinità in se stessa e con tutti noi.

II MISTERO – L'ASCENSIONE - Luca 24, 50-53

Gesù sale al cielo benedicendo. Contempliamo questa icona, fissiamo questa immagine come in un film. E' la Sua ultima azione, un estremo testamento. E' Colui che benedice. Andando al Padre potrà donarci lo Spirito Santo, che Lo renderà presente ovunque e per sempre. Per questo gli Apostoli, contrariamente a quanto forse avremmo fatto noi, non sono tristi, ma pieni di gioia: sanno che da adesso Lui sarà ancora più vicino a loro, dentro di loro…e che li fortificherà con il Suo Spirito.
Preghiamo questa decina perché possiamo diventare uomini e donne di benedizione, lontani dalla critica, dal giudizio, dalla maldicenza. Perché possiamo riuscire sempre a vedere la bellezza dell'altro.


III MISTERO - LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO - Lettura: Atti 2, 1-4

Il primo frutto dello Spirito è il parlare tutte le lingue del mondo. Chiediamo oggi allo Spirito Santo il Dono dell'Unità. Questo è il segno del parlare in lingue. Questo ci insegna l'unità trinitaria di Dio. Perché ogni cosa contraria all'unità possa essere inclusa nel tutto attraverso la preghiera e l'offerta. Così anche il peccatore, l'ateo, o semplicemente colui che oggi ci offende, tutto ciò che sentiamo estraneo possa rientrare in noi e nel tutto attraverso una preghiera per la persona o una offerta per Dio del male ricevuto. Signore concedici di non sentire più nulla estraneo a noi stessi. Anche il male che vediamo ci appartiene: non è più un prendere le distanze da chi fa il male ma un includerlo in noi stessi nella intercessione. Anche il male che vediamo dentro di noi lo abbracciamo, lo riconosciamo pienamente nostro e lo affidiamo alle Tue mani guaritrici. Preghiamo questa decisione per ricevere lo Spirito di Unità.

IV MISTERO – MARIA E' ASSUNTA IN CIELO - Genesi 3, 14-15

Gesù ha detto agli Apostoli: “vado a prepararvi un posto”. In Maria, primizia di ogni grazia, viene realizzata la promessa di Gesù. Per prima ha occupato il suo posto e lotta accanto a noi contro il male fino alla fine dei tempi, perché ognuno di noi possa raggiungere il posto a cui è stato destinato dall'eternità. Con Maria ha inizio la Redenzione, con Maria ha inizio la Chiesa, con Maria il Paradiso apre le porte non solo alle anime ma ai corpi gloriosi. Preghiamo questa decina perché possiamo sempre ricordare quale è la nostra mèta, avendo sempre presente che siamo nel mondo ma non gli apparteniamo. La nostra Famiglia è il cielo.

V MISTERO – MARIA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA- Apoc. 12, 2-5

Gesù ci ha detto “non abbiate paura, io ho vinto il mondo”. Maria ci ha rivelato ”alla fine il mio cuore trionferà”. Certo, sia la Madre che il Figlio non negano che sia in corso una battaglia, una lunga guerra contro il male. Il maligno non dorme mai ed è sempre in agguato come un leone pronto a saltare sulla preda. Rafforziamo la nostra costante vigilanza, non sentiamoci mai arrivati, convertiti, al sicuro. Non abbassiamo mai la guardia, specialmente nelle situazioni in cui sappiamo di essere più deboli. Preghiamo questa decina per le nostre intenzioni spontanee.

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MISTERI DOLOROSI per la Settimana Santa



I - GETSEMANI -


"Non mi lasciare solo" "Volete andarvene anche voi?" Lo lasciamo solo ogni volta che abbandoniamo vie d'Amore. Lui E' Amore. Lui non ci lascia soli mai. Preghiamo per coloro che hanno presa dell'anima, grandi decisioni da prendere, drammi esistenziali, delusioni, tradimenti, abbandoni.

II - FAGELLAZIONE –

Penso alle nostre ferite, ai demoni che ci tormentano. Contemplo il sangue ma specialmente le lacrime di Gesù. Mi ha sempre contemplare un senso di vertigine contemplare e adorare le lacrime di Gesù, lacrime di Dio... amore troppo immenso... Preghiamo per tutti i malati nel corpo e per coloro che li assistono.

III - CORONAZIONE DI SPINE –

Mi spaventa l'abisso enorme del male che si spalanca davanti a Gesù....l'Agnello nelle mani scatenate di satana stesso...mi insegna il valore del silenzio...l'umiltà del creatore della Vita che si annulla davanti a tutto il male del mondo...anche noi umiliamo e offendiamo Gesù-Amore ogni volta che scegliamo di non amare. Se Lui é Amore ogni volta che viviamo l'Amore Egli prende dimora in noi. Preghiamo per tutti i malati della mente, i depressi, i maniaci, gli schizofrenici, i disturbi alimentari, le dipendenze, le demenze senili, Alzheimer.

IV - SALITA AL CALVARIO -

Penso che a noi il Signore non da mai una Croce più pesante di quella che possiamo sopportare; per Gesù non è stato così, è una delicatezza che riserva solo a noi: per Lui già in fin di vita ci è voluto un Cireneo. Ma anche noi abbiamo in Lui il nostro Cireneo. "Chi vuol venire con me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua"....non c'è altra strada per il seguace di Gesù, Lui è la Porta, la Via, ma Lui e la Croce sono la stessa cosa, Lui è il Crocifisso. E' vero, è il Risorto, ma senza Croce non sarebbe risorto...Preghiamo per tutti noi che andiamo ogni giorno in salita sulla nostra Missione, per il nostro sudore, per i nostri affanni. Provo pena e compassione per tutti noi. Come siamo tutti ugualmente doloranti, affaticati e oppressi e come non sappiamo guardarci così l'un l'altro...ma l'altro è lo specchio di noi stessi...che senso ha l'opporci tra di noi? La solidarietà è solo un atto di realismo. Ho pietà dell'altro che soffre come di me e delle mie sofferenze e fatiche. Preghiamo per le Croci della persona che ho accanto in questo momento. (Chiedi al vicino)

V - CROCIFISSIONE E MORTE DI GESU'-

Vedo il Crocifisso come un immenso "buco nero" che ha potuto attirare in sè, distruggendolo (redimendolo) ogni male, ogni peccato, ogni sofferenza dall'inizio del mondo alla fine dei tempi. Non potrà esistere mai alcun peccato o male che non sia stato da Lui redento. Non c'è alcuno stato che noi non posiamo vivere in Gesù e con Gesù. Alla fine ci dona anche la Sua Madre. E ci dà l'ordine di essere suoi Figli. Il cristiano maturo cessa di essere figlio al mondo e diventa padre-madre di ogni suo prossimo. Se ne fa carico. Solo con la Madre possiamo, dobbiamo essere figli: da Lei prendiamo le consolazioni e le coccole che ci ritemprano di dolcezza e ci danno la forza di essere sempre materni. Prendiamo Maria con noi, nella nostra vita, nel nostro Matrimonio, sotto la nostra Croce, in casa. Sia la nostra Madre.

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MISTERI GAUDIOSI


I MISTERO - L'ANNUNCIAZIONE - Lettura: Luca 1, 26-38


Il Signore ci propone la Salvezza, ci vuole salvare, ma per il Suo Amore che opera nella libertà, chiede il nostro consenso, ma, a costo di essere morto invano, non ci impone nulla. Sempre però opera in un terreno dove ha fatto scendere la Sua Grazia, dove lo Spirito ha creato un terreno fecondo. MARIA dice prontamente il suo sì, sì di sola fiducia e abbandono, perché ancora poco le è concesso sapere e capire. E' il sì di Abramo, padre della Fede, che accetta di uscire dalla sua terra, senza sapere dove andrà, il sì di Mosè che guida il popolo nel deserto fidandosi di Dio e che entra solo nella nube e nel fuoco per incontrare il Signore , sarà il sì di Gesù nel Getsemani e nel grido sulla Croce per l' “abbandono” di Dio. L'Angelo le dice “la Potenza dell'Altissimo scenderà su di te…” in fondo a Maria e a tutti noi è chiesto solo di rispondere alla chiamata, Maria ha solo permesso alla parola che crea attraverso lo Spirito, di agire. Ma lei non agisce, è pura e vuota disponibilità. E' il Signore che fa tutto! Basta solo un sì e nella nostra vita è Lui che compie meraviglie!
DEDICHIAMO QUESTA DECINA PER ESSERE SEMPRE PIU' DISPONIBILI. Concedi a noi, Signore, di ripetere il nostro sì, il nostro fiat, anche se la notte è ancora lunga, rivolti solo a rispondere alla CHIAMATA. Se avessimo più fede comprenderemmo che nessuna chiamata può essere "contro di noi”, ma è sempre PER noi, per darci un'altra possibilità di conversione e di crescita e smetteremmo di sfuggirti. Il resto ce lo rivelerai dopo, a poco a poco, e sarà sempre una strada che ci porterà alla fine a ricevere il centuplo del chicco di grano che ti avremo immolato.

II MISTERO-LA VISITA A S. ELISABETTA - Luca 1, 39-45

Qui il Vangelo ci presenta il prototipo di ogni atto di carità, qui si santifica ogni gesto di amore verso il prossimo, di volontariato. Anche Maria è in attesa di un figlio, dunque anche lei avrebbe potuto aver bisogno di riposo, attenzioni, cautele. Ma Maria non pensa mai a se stessa, è tutta un DONO, fin dalla nascita, dono maturo di Dio per gli anziani genitori. Maria parte, anzi il Vangelo ci dice che si mise in viaggio “in fretta”, segno che la chiamata all'Amore non aspetta tempo, è sollecita e non si fa attendere. Obbedisce senza indugi alla chiamata all'amore. E' il modello di tutti coloro che sanno che è rischiando di perdere la propria vita, donandola, che gli verrà ridonata in pienezza, sanno che solo offrendosi danno un vero compimento alla loro vita. Maria, incinta, va proprio ad aiutare una donna incinta più bisognosa, segno per noi che le nostre malattie spesso trovano guarigione se ci prendiamo cura del prossimo che ha la nostra stessa sofferenza. Elisabetta piena di Spirito Santo esalta Maria e la sua fede, ma Maria nella sua umiltà sa che ogni bene viene dal Signore e rivolge a Lui la lode, magnificando Dio. Un insegnamento ci viene anche dall'accoglienza che riceve Maria, e Gesù nel Suo grembo: di fronte al Signore che bussa, che ci viene incontro nei fratelli e nelle prove della vita, sappiamo riconoscerlo? E se pure lo riconosciamo, sappiamo sussultare di gioia, anche quando lo incontriamo nella sofferenza? Sappiamo riconoscere la Sua grandezza, lodarlo e magnificarlo in ogni circostanza della nostra vita?   
DEDICHIAMO LA DECINA PERCHE' IL NOSTRO AGIRE SIA GRATUITO. Signore, fa che ogni forma di affetto, ogni volontariato, parta da questo dono di sé, per ritrovare se stessi. Concedici di svuotarci di noi stessi per far agire il tuo Amore attraverso di noi. Nello stesso tempo, donaci di vedere il tuo Volto in ogni persona sofferente, per amare te nell'altro.

III MISTERO – LA NASCITA DI GESU'- Lettura: Luca 2, 1-7

Il Vangelo ci suggerisce un'immagine che preannuncia l'obbedienza di Gesù e la Sua offerta: nasce in una mangiatoia, luogo ove si poneva il cibo per gli animali: già appena nato Gesù si preannuncia come Colui che si darà in cibo per tutti noi. Pensiamo poi a quanta sofferenza già porta l'obbedienza in quel cuore di madre per la povertà con cui deve accogliere quel bimbo, senza una casa, al freddo, in una città lontana dagli affetti. Immaginiamo di quale amore fu rivestito il piccolo Gesù da Maria. Donna dell'Amore, Ella ha certamente amato Suo Figlio nella carne con il più tenero degli amori di madre. La Donna più perfetta possiede l'Amore materno più perfetto che possa mai esistere sulla Terra, prima e dopo di lei. Ma in più, Lei sa che quel Bambino è anche e soprattutto il Suo Dio, Suo Padre, Suo Sposo.
DEDICHIAMO LA DECINA PERCHE' DIO SUSCITI IN NOI UN SINCERO AMORE PER I POVERI, FRATELLI PREDILETTI DI GESU'. Signore, sia così il nostro Amore, guardiamo ogni fratello, sorella, genitore, sposo, figlio, per la Luce divina che portano in sé, amiamo Dio in loro, ma al contempo amiamo la loro umanità guardandola con gli occhi di Dio, cioè facciamoci strumento di Dio, per far giungere a loro il Suo Amore, per fargli sentire quanto Dio li ama. E' la cosa più preziosa che donare.


IV MISTERO - LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO - Luca, 2, 22-35

Adesso Dio toglie il velo dalla mente e dal cuore di Maria. Fino ad ora ha detto il suo sì al buio, solo fidandosi del Suo Dio. Ora, nei tempi che stabilisce il Signore, le è dato di conoscere la Verità. Come un giorno si squarcerà il Velo del Tempio, così in questo momento una spada trafigge il Suo Cuore, figura del Cuore di Gesù squarciato dalla lancia. L'agonia di Gesù sulla Croce durerà tre ore, l'agonia di Maria inizia adesso e finirà solo all'alba della Resurrezione. Vivrà da adesso fino a quella lontana aurora gloriosa, le tre ore che passerà sotto la Croce aspettando la morte di Suo Figlio. Maria non si tira indietro, si chiude nei suoi fecondi silenzi, meditando tutte queste cose nel Suo Cuore, per immergere nelle fresche acque del Fiume della Vita la ferita del Suo Cuore e alleviare il Suo dolore.
DEDICHIAMO QUESTA DECINA PER I GENITORI DI FIGLI MALATI O IN DIFFICOLTA'. Maria, Madre nostra, sii tu il nostro sostegno nella salita verso il monte della nostra Resurrezione.

V MISTERO – IL RITROVAMENTO DI GESU' AL TEMPIO- Luca 2, 41-52

Ecco quella che potrebbe sembrare una nota stonata, la prima disobbedienza di Gesù a Maria e Giuseppe, la Sua momentanea sottrazione alla loro autorità. Ma la risposta al richiamo di Maria è chiara: per prima cosa su tutto c'è da seguire la volontà del Padre Celeste. Non esiste più autorità genitoriale, sottomissione alle leggi umane, senso umano della giustizia, Gesù ci insegna ad andare oltre. Dio conceda anche a noi la forza e la libertà di vivere e capire questo. A costo di essere di scandalo, di portare la guerra e non la pace, la divisione, a costo di deludere tutte le aspettative degli altri su di noi, a volte, dolorosamente, a costo di dover deludere anche le nostre stesse aspettative umane su di noi. Suo è il Disegno della nostra vita, Sue le matite per colorarla dei colori più vivi, solo chi ha creato dal nulla una creatura, imprimendoci la Sua immagine, può saperci indicare dove dobbiamo andare. Mai un qualcosa creato da un altro ha in sé il suo significato. Affidiamoci dunque al Creatore perché ci indichi le note per suonare quella melodia che è solo nostra e che il Signore ha composto fin dall'Eternità. E che nessuno pretenda di suonare la melodia di un altro, chi è nato violino non tenti di fare il tamburo e chi è soprano non provi a fare il basso, ma ognuno dia compimento al suo Seme, generando il Fiore che porta in sé. Questo il senso della santità, questa la via per la vera Gioia che non si consuma.  

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MISTERI GLORIOSI

I MISTERO - LA RESURREZIONE Lettura: Giov.20, 11-18


Succede a volte che ci adagiamo, quasi ci abituiamo alla situazione dolorosa nella quale ci troviamo e non riusciamo a riconoscere Gesù quando ci passa accanto. Anche nella sofferenza cerchiamo, con l'aiuto della PdC, di tenere gli occhi del cuore aperti e di affinare l'udito. Poi, una volta sentita la voce di Dio, corriamo a portarne il messaggio agli altri fratelli che restano immobilizzati nel loro dolore. Preghiamo questa decina per quanti sono nelle tenebre e non sono più capaci di sentire il Signore che passa. Preghiamo per i cristiani che hanno perso la Gioia di sapersi un Popolo di Risorti.


Canto: Laudate omnes gentes N. 33


II MISTERO – L'ASCENSIONE - Luca 24, 50-53


I Discepoli restano ad adorare Gesù appena salito al Cielo. Frutto dell'adorazione è la Gioia. Non si fermano al pensiero del distacco da Gesù, ma sono pieni di Gioia per la missione appena ricevuta: la conoscenza esperienziale di Gesù, che dà immensa gioia, non deve restare in noi come un tesoro da custodire gelosamente, ma deve essere portato a quanti incontriamo, deve essere una felicità contagiosa. Portiamo anche noi a tutte le persone tristi e senza speranza la buona notizia della presenza dell'Amore di Dio in mezzo a noi.

Canto: Eccomi N. 35


III MISTERO - LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO - Lettura: Atti 2, 1-4


Per ricevere lo Spirito la Bibbia sottolinea il fatto che gli Apostoli erano tutti insieme nello stesso luogo. Lo Spirito si riceve nella Comunità, quando due o più sono insieme in preghiera. Cerchiamo di riscoprire l'importanza di riunirsi in un gruppo che prega insieme, nella Comunità che celebra insieme l'Eucarestia; recuperiamo la consapevolezza di formare tutti insieme quel Corpo di cui Gesù è il Capo. Dedichiamo questa decina perché discenda su di noi, riuniti nel nome di Dio, lo Spirito d'Amore.


Canto: Spirito di Vita N. 3


IV MISTERO – MARIA E' ASSUNTA IN CIELO - Genesi 3, 14-15

Maria è stata la prima in ogni cosa dello spirito. La prima a portare in sé il corpo di Cristo, che ora noi portiamo in noi durante l'Eucarestia, la prima cittadina della Chiesa ad essere Sposa dello Spirito Santo, la prima ad unire le sue croci alla Croce di Cristo, la prima a salire con il suo corpo in Cielo. Camminiamo nella vita con questa mamma speciale al fianco, lei che ha provato ogni tipo di sofferenza umana può accompagnarci e sostenerci in ogni situazione difficile. Tanto è madre nostra che innumerevoli volte è tornata sulla terra per guidarci con i suoi messaggi e le sue raccomandazioni materne. Per questa decina esprimiamo a voce alta le nostre intenzioni spontanee.


Canto: Magnificat N. 24


V MISTERO – REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA- Apoc. 12, 2-5

Oggi festeggiamo un re, ma abbiamo anche una regina in Cielo, Madre e Regina, la persona più potente presso il trono di Dio. Il Signore non può rifiutarle alcuna grazia. Rivolgiamoci a Lei con fiducia di figli in ogni momento della vita, teniamo sempre sulle labbra il suo nome. Per questa decina chiediamo alla persona seduta accanto a noi per quale sua necessità vuole che preghiamo Maria.


Canto: Salve Regina in latino N. 30 Padre, Ave, Gloria per le intenzioni del Santo Padre: Il Rosario meditato e pregato in comunità ci dona l'indulgenza parziale, alle sole condizioni: Comunione, Confessione, preghiere secondo le intenzioni del Pontefice, abbandono del peccato.

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I MISTERI DELLA LUCE (Carlo)


Quando Giovanni Paolo II ha istituito i misteri della luce, alterando, o meglio: integrando un ordine di preghiera che esisteva da secoli, ha voluto offrire alla fede comune una meditazione completa, che abbracciasse, in un colpo solo, la traiettoria che va dal Battesimo di Gesù all'Istituzione dell'Eucarestia, passando per le Nozze di Cana, la Predicazione del Regno e la Trasfigurazione sul monte Tabor. Certo questo itinerario spirituale non è stato scelto a caso, né è privo di importanti ricadute pastorali al livello della fede vissuta da ciascuno/a di noi. La luce è ciò che è stato creato per primo, la luce è ciò senza cui niente poteva essere creato. E' il mistero iniziale, è il mistero dell'inizio : e infatti i cinque Misteri della Luce trattano di altrettanti inizi. L'inizio della vita pubblica di Gesù: il Battesimo nel Giordano. L'inizio della sua attività pubblica: le Nozze di Cana. L'inizio del suo insegnamento: la Predicazione del Regno. L'inizio della sua passione: la Trasfigurazione sul monte Tabor. L'inizio della sua vita soprannaturale: l'Istituzione dell'Eucaristia.

 I MISTERO – IL BATTESIMO DI GESU' AL GIORDANO

Gesù si lascia precedere dal Battista: da colui del quale, nonostante sia “il più grande dei nati di donna”, non ci è ricordato che questo, fin nel nome, e cioè che la sua missione consisteva nel presentare al mondo il suo Messia. E' “il più grande” proprio perché si fa da parte interamente, non vuole essere ricordato che in quanto sparisce, lasciando per intero il campo a “Colui che viene”. Gesù, da parte sua, ricambia tanta umiltà con una umiltà altrettanto grande: quella di farsi annunciare da lui, di essere battezzato da lui, di essere presentato da lui, come se il Nuovo Testamento chiedesse al Vecchio il permesso di cominciare, aprendo una nuova pagina nella storia dell'umanità. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo chiedono al Battista il permesso di entrare nella storia, aspettano da lui – e cioè dalla storia di Israele – l'investitura ad aprirsi al mondo intero, di farsi “tutto a tutti”, da allora e per sempre. Vogliamo dare anche noi questo permesso alla Santissima Trinità, che non chiede altro che di farsi strada nel mondo attraverso di noi, amen. DEDICHE SPONTANEE

Canto: Misericordias 

II MISTERO - LE NOZZE DI CANA

Se la vita pubblica di Gesù è stata iniziata dal Battista, la sua attività pubblica – quella che lo condurrà sulla croce – non può essere avviata che da Maria. Solo Maria sa chi è Gesù, e perché – attraverso di lei –egli è venuto nel mondo. Ogni giorno la Chiesa invoca il Cristo: “Non hanno più vino!” e a chi le si accosta per sapere come salvare se stessi e gli altri risponde : “Fate quello che vi dirà!” Non perdete tempo a cercare voi le soluzioni: Lui è la soluzione! Non fuggite disperati da quella situazione impossibile nella quale siete entrati, perché vi ci hanno invitati, ma date a Lui tutto ciò che avete, fosse anche solo acqua, quando ciò che serve è il vino, perché con Gesù a tavola il vino non mancherà comunque , e sarà anzi migliore di quello che è appena finito…Dacci la pazienza, l'accortezza, la vigilanza di Maria, dacci anche la sua autorità su Gesù, anche a costo di meritarci il suo rimprovero, dacci il suo amore per gli invitati, la sua fede nell'Onnipotenza divina, la sua immedesimazione con gli altri: dacci la gioia di condividere con gli altri la nostra stessa gioia!

DEDICHE SPONTANEE
Canto: Ubi Caritas 

III MISTERO – LA PREDICAZIONE DEL REGNO

Il Linguaggio incarnato ha parlato di sé: di come, essendo il Linguaggio, si sia incarnato. Il Linguaggio si incarna per dimostrare agli uomini che solo la ragione è santa e che il peccato è irrazionale. Il Linguaggio si incarna per dimostrare agli uomini che si parla non soltanto con le parole, ma anche con le azioni. Il Linguaggio si incarna per dimostrare agli uomini che è meglio morire che mentire, e che il prezzo della verità può essere la morte. Il Linguaggio si incarna per dimostrare agli uomini che il suo regno non è di questo mondo, anche se solo in questo mondo essi possono ascoltarne la voce e mettersi in viaggio verso di lui. Il Linguaggio si incarna per parlare di sé, delle meraviglie che lo costituiscono, della bontà che lo anima, della bellezza che lo pervade. Il linguaggio, infine, si incarna per invitare gli uomini a disincarnarsi: se Dio ha ceduto la sua divinità, pur di essere uomo, perché l'uomo non può rinunciare a se stesso, per essere Dio?

DEDICHE SPONTANEE
Canto: Eccomi 

IV MISTERO - LA TRASFIGURAZIONE

La Trasfigurazione è un mistero della luce in senso letterale, ma lo è anche nel senso dell'inizio di qualcosa di superiore, e nel senso della fuoriuscita da qualcosa di preesistente. Così la creazione della luce, all'inizio dei tempi, fu l'inizio dell'universo, ma anche la fuoriuscita dalle tenebre. Con la Trasfigurazione Gesù dà inizio al corso di avvenimenti che lo condurranno sulla croce, e al tempo stesso oltrepassa definitivamente il piano della semplice predicazione: il Regno è arrivato e i suoi discepoli devono saperlo, e ciò deve servir loro per superare lo scandalo della croce. L'uomo che è diventato Dio sotto i loro occhi, avvolto di luce e di splendore, è lo stesso che, morendo, porterà sul mondo le tenebre: chi ha resistito a quella visione, resisterà a questa? Se è stato bello vedere l'uomo che diventa Dio, non sarà altrettanto bello vedere Dio che si inabissa nell'uomo fino alla morte, "e alla morte di croce"...

DEDICHE SPONTANE                                                                    Canto: Spirito di vita 

V MISTERO – L'ISTITUZIONE DELLA EUCARESTIA

Gesù mangia la Pasqua con i suoi discepoli, alla vigilia della sua passione. Condivide con loro il pane e il vino, come ha sempre fatto fin lì. Ma sa che da lì a poco non potrà più farlo, e tuttavia egli vuole, egli deve a continuare a farlo, perché sa che i suoi discepoli senza quel pane e senza quel vino che egli spezza e versa per loro moriranno di fame e di sete, perché non vorranno più gustarne altri. Egli ha mangiato e bevuto con loro, in quella notte, in modo tale, che senza di lui essi non potranno più né mangiare né bere, proprio come coloro a cui sia stato “tolto lo sposo”, e che perciò dovranno digiunare eternamente. Ma ecco che, per effetto del sacrificio della croce, quel pane non cesserà mai di essere spezzato, e quel vino di essere versato – proprio come i pani e i pesci della moltiplicazione – poiché essi sono quel sacrificio stesso, sono il corpo di Gesù, ma in quanto offerto, e il suo sangue, ma in quanto versato: come il sacrificio della croce, pur effettuato una volta sola, ha riscattato tutta l'umanità, passata, presente e futura, così la sua rievocazione sacramentale non cessa di salvare tutta l'umanità, passata, presente e futura. Ciò che è accaduto una volta continua ad accadere sempre: semel, et semper. Così la Creazione è avvenuta una volta, ma i suoi effetti sono sempre attuali. Così il Giudizio avverrà una volta, ma i suoi effetti saranno eternamente attuali. Cerchiamo di confluire dunque in questo grande sacrificio, diventando una briciola di quel pane e una goccia di quel vino, così da essere corredentori di Cristo, amen!

DEDICHE SPONTANEE  
Canto: Salve Regina 


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MISTERI GAUDIOSI - Riflessione sui Sacramenti

I - ANNUNCIAZIONE 

Ancora prima del suo sì e del concepimento di Gesù, l'Angelo saluta Maria come la “piena di grazia”: i Doni di Dio e il Suo Amore prevengono sempre ogni nostra azione, è sempre Dio che agisce per primo in noi e tutto il bene in noi è risposta ai Suoi Doni. E' però lasciata alla nostra libertà la scelta di seguire la Via Maestra che il Signore ci indica. Ma il terreno in noi è sempre preparato da Dio ad ospitare il seme che viene piantato. E' Dio che con il nostro sì compie tutta l'Opera. Preghiamo perché Dio ci trovi generosi e affidati a Lui, pronti a rispondere alle Sue chiamate. Preghiamo per le vocazioni sacerdotali.   


II – VISITA A S. ELISABETTA 

Lo Spirito Santo, come una esplosione di Luce, si diffonde da un cuore all'altro e passa da Maria ad Elisabetta. Abituata all'Ascolto Elisabetta sa riconoscere subito la presenza di Dio ed anche il bambino dentro di lei sussulta di Gioia. Abbiamo anche noi la stessa sensibilità? Basterebbe accostarsi nei momenti di sconforto ad un Tabernacolo per essere ricolmati di questa Gioia infinita. Donaci di sussultare di gioia ogni volta che ci raccogliamo con te nella Preghiera. Preghiamo per i tanti cristiani che sono perennemente tristi, perché possano diventare testimonianze credibili della gioia della Resurrezione che è già avvenuta anche per noi. 
 

III – NASCITA DI GESU'  

I pastori visitati dagli Angeli vegliavano nella notte. Per cogliere le novità dello Spirito, quelle che il Signore sussurra al nostro cuore, bisogna essere ben svegli, pronti a partire dove lo Spirito chiama, non anestetizzati dalle tante voci del mondo. Siamo come sentinelle, o la vita ordinaria ci ha reso simili ad automi? Il Signore vive ogni giorno in noi, abbiamo orecchie per la Sua Voce? Preghiamo per poter ospitare ogni giorno la Parole di Dio nel cuore. Per ascoltare il soffio dello Spirito è necessario abbassare il volume di tutto il rumore che ci circonda, fuori e dentro di noi. In ogni Eucarestia accogliamo la nascita di Gesù in noi.  
 

IV – PRESENTAZIONE AL TEMPIO  


Aver fatto la scelta definitiva per Gesù, vivere la Sua presenza nella nostra vita, non ci fa beatamente riposare nella pace come la intende il mondo; vivere in Gesù ci porta ad una continua battaglia contro il male fuori e dentro di noi. Ogni mattina il male è accovacciato alla nostra porta, ogni giorno il Signore allena le nostre dita alla battaglia e combatte al nostro fianco. La stessa parola di Dio fa verità dentro di noi e ci costringe a prendere ogni giorno posizione con Lui o con il male. La Pace è la dimensione in cui ti trovi mentre vivi la Giustizia, cioè mentre costruisci contro il mondo la tua vita sulla roccia della Sua Parola, ma è pace nella lotta, pace nella prova, pace nella croce. Preghiamo perché ogni cresimato riacquisti la consapevolezza del suo essere associato a Cristo nella lotta contro il maligno. 

V – RITROVAMENTO DI GESU' 

Lo smarrimento dei tre giorni ci rimanda ai tre giorni nel sepolcro. Come è facile anche per noi perdere Cristo. Basta un attimo di disattenzione e ti ritrovi perso nel buio. Pensiamo a quale sarà stata l'angoscia di Maria in quei giorni. Siamo realmente consapevoli che siamo costantemente a rischio di perderLo? Conserviamo con scrupolo il Tesoro più grande che abbiamo? Per Gesù la cosa più importante era occuparsi delle cose del Padre. E' così anche per noi? O deleghiamo tutto ai sacerdoti dimenticando che il Battesimo ci ha reso tutti in Cristo sacerdoti per la salvezza del mondo? Preghiamo per comprendere l'importanza del Sacramento della Riconciliazione, porta per la restaurazione del nostro rapporto con il Padre. 


CANTO SALVE REGINA 

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MISTERI GLORIOSI dagli scritti di S. Teresa di Lisieux

I MISTERO - LA RESURREZIONE - Lettura: Giov.20, 1-10

Sei tu che risalendo verso la Luce inaccessibile che sarà ormai tua dimora, resti ancora nella valle di lacrime…o Gesù lasciami dire nell'eccesso della mia riconoscenza che il tuo amore arriva fino alla follia! Come vuoi che davanti a questa follia, il mio cuore non si slanci verso di te? Come potrebbe avere limiti la mia fiducia?

II MISTERO – L'ASCENSIONE - Luca 24, 50-53

Poiché Gesù è salito al Cielo, io posso seguirlo solo seguendo le tracce che ha lasciato, ma come sono luminose queste tracce, come sono profumate! Appena getto lo sguardo sul Santo Vangelo, subito respiro i profumi della vita di Gesù, e so da che parte correre…quanto è grande la nostra anima! Eleviamoci a distanza dalla terra: più in alto l'aria è pura! Gesù si nasconde ma lo si percepisce …

III MISTERO - LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO - Lettura: Atti 2, 1-4


Come gli Apostoli attendevo con felicità la visita dello Spirito Santo!...finalmente il momento felice arrivò: al momento della discesa dello Spirito Santo non sentii un vento impetuoso, ma piuttosto quella brezza leggera della quale il profeta Elia udì il mormorio sul monte Oreb. In quel giorno ricevetti la forza di soffrire.

IV MISTERO – MARIA E' ASSUNTA IN CIELO - Apoc 12,1

Solo la Vergine Immacolata si presenta assolutamente pura dinanzi alla Maestà Divina. Che gioia pensare che questa Vergine è nostra Madre! Giacché lei ci ama e conosce la nostra debolezza, che cosa dobbiamo temere?

V MISTERO – MARIA INCORONATA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA- Apoc. 12, 2-5

Verrà un giorno in cui le ombre spariranno e allora non resterà che la gioia, l'ebbrezza… Approfittiamo del nostro unico momento di sofferenza! Non guardiamo che l'istante presente: un istante è un tesoro! Un solo atto di amore ci farà meglio conoscere Gesù, ci avvicinerà a Lui per tutta l'eternità.

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 MISTERI DELLA LUCE (AUGUSTO)

1° mistero della luce: il Battesimo di Gesù

Gesù comincia la sua vita pubblica. Sa che il cugino Giovanni Battista battezza le persone sulle rive del Giordano, invitandole a riconoscere con questo gesto i loro peccati, e a chiederne perdono. Giovanni Battista ci fa presente il dovere, la legge, ciò che l'uomo deve arrivare a capire. Ma, come egli stesso ammette, non è lui il Messia. Il Messia è Gesù, colui che ha una relazione con il Cielo, carico di amore. Gesù è senza peccato, ma vuole farsi battezzare. Così facendo, entra nella nostra condizione, prende la nostra povera umanità e, essendo il figlio prediletto di Dio, fa sì che il Cielo si apra a noi. Punto chiave per rompere con la tristezza e aprirci alla gioia: oggetto di una generosità e di un amore gratuito. Il Battesimo di Gesù ci ricorda che essere cristiani vuol dire essere immersi nell'amore di Dio, e vivere lasciandoci invadere dal suo compiacimento. Nella prossima decina del Rosario, mettiamoci accanto a Gesù Battezzato con l'intenso desiderio di ospitare le strade che Dio ci riserva per darci una vita più bella, più di valore.

2° mistero della luce: il miracolo delle nozze di Cana

È l'inizio dei segni compiuti da Gesù, il primo in ordine di importanza. Attraverso questo miracolo, possiamo capire come funziona la nostra vita. Siamo nati per il bello, c'è in noi una promessa originaria di bellezza che abbiamo sperperato vivendo in modo "insipido". Se ammettiamo questo e facciamo ciò che vuole Gesù, riempiremo le giare di acqua, cioè faremo le nostre piccole cose, i nostri atti di obbedienza quotidiana. Dio ce li trasformerà nel vino, in un'opera che Lui ha concepito e riservato per ciascuno di noi,  di importanza meravigliosa. Nella prossima decina del Rosario, preghiamo perché, in quest'anno di fede, accettiamo di prendere le nostre croci e di obbedire con semplicità, senza fare gesti straordinari, ma confidando pienamente, anche nelle circostanze più difficili, nell'aiuto della Provvidenza divina.

3° mistero della luce: l'annuncio del Regno di Dio

Trovare il tesoro nella propria vita. Il regno dei Cieli è come un tesoro nascosto in un campo. È un regno di gioia, di pace, di pienezza per la vita di ogni uomo e ogni donna. Chi lo trova, vende tutto pur di averlo. È un tesoro nascosto, quindi va cercato. C'è qualcosa che è nascosto dentro di noi, c'è una perla da cercare. La nostra vita non è fatta per vivacchiare, per tirare a campare, per lasciare che le cose ci accadano semplicemente. Cosa vale davvero nella vita? Che scelte dobbiamo fare per prenderci la parte migliore? Se stiamo cercando qualcosa che vale, dobbiamo necessariamente lasciare tante altre cose che ci appesantiscono solo il cammino. Tanti idoli auto fabbricati che ci assorbono tanta energia, e che non ci soddisferanno mai. Le rinunce non sono fine a se stesse, per limitare i nostri danni, ma perché abbiamo trovato qualcosa di molto più grande, una perla di inestimabile valore… Rinunciando a tante cose secondarie, è come se comprassimo il campo dov'è nascosto il tesoro. Il tesoro nascosto è ciò che Dio farà con noi. Nella prossima decina del Rosario preghiamo per acquisire la sapienza di capire qual è il nostro tesoro e saperlo usare, e avere il coraggio di staccarci da tante cose vane.


4° mistero della luce: la trasfigurazione di Gesù

Ci accingiamo a vivere la Quaresima. Un cammino austero, di purificazione, che prevede spesso un combattimento interiore. Per essere forti, la finalità dev'essere chiara, abbiamo bisogno di una forte spinta interiore, di una forte motivazione. Di aver assunto un bene, una luce, che diventa la molla per muoversi. Questa motivazione è ben espressa dalle parole di Pietro: “Rabbì, è bello stare qui”. Gesù vuole mostrargli la verità, qualcosa che dovrà incontrare. Qualcosa di soprannaturale, non il frutto delle capacità umane. Compare la luce di tutta la sapienza. “Rabbì, è bello per noi essere qui”. Ecco perché lottiamo contro i desideri impuri, l'avidità, il nostro egoismo, il maligno e tutte le sue tentazioni. E' stata illuminata la bellezza nel profondo nel nostro essere. La bellezza di chi sa amare. Il Cristianesimo non ha al centro un dovere, una convinzione filosofica o ideologica, ma la gioia dell'uomo, chiamato a stare con Colui con cui è bello stare. Nella decina che segue, preghiamo Maria di convincerci a dedicare un tempo determinato alla preghiera del cuore, alla meditazione, alla contemplazione. Ci sentiremo anche noi “trasfigurati”.


5° mistero della luce: Gesù istituisce l'Eucaristia

L'Eucaristia è Gesù fra noi, per noi, presente nel tabernacolo per amore, per farci rivivere quel mistero di morte e resurrezione. Non ci sono parole per descrivere la preziosità di questo dono. Ma ci pensiamo? Il figlio di Dio, il Re dell'universo, la sorgente inesauribile di bene, che dà ad ognuno di noi, poveri peccatori, nessuno escluso, la possibilità di nutrirsi di Lui, per entrare in comunione intima con Lui. Cibarsi di Gesù significa assimilare tutta la sua energia, assorbirne tutta la potenza positiva di bene e di amore; per far sì che questo nutrimento ci trasformi, ci dia la forza, la determinazione, il coraggio di imitarlo. Una ricarica di energia d'amore che ci permette di trasferire la nostra esperienza di Dio agli altri. Nella prossima decina del Rosario, preghiamo affinchè possiamo essere consapevoli del valore immenso di questo dono, per accostarci alla Comunione non più in modo sciatto e dedicare più tempo all'adorazione del Santissimo Sacramento.

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MEDITAZIONI SUI MISTERI DELLA GIOIA (Augusto)

1) L'ANNUNCIAZIONE

L'Arcangelo Gabriele appare a Maria e le annuncia che Dio l'ha scelta per diventare la madre di Suo figlio, l'Altissimo, che sarà il Salvatore del mondo. Maria è turbata, ha un momento di esitazione, ma poi si rende subito disponibile. Il suo sì è la manifestazione di fede più grande dimostrata da un essere umano verso Dio, ed ha permesso all'Onnipotente di entrare nella storia dell'umanità. Si è resa serva, tutta di Dio, per far compiere in lei questo progetto straordinario. Nella prossima decina, preghiamo perché possiamo abbandonarci a Gesù e ospitare con vera fede, senza resistenze razionali, sia le sfide più grandi, sia le ispirazioni che Dio ci mette davanti ogni giorno.

2) LA VISITAZIONE

Maria, già incinta, si mette in viaggio per visitare la cugina Elisabetta. Desidera condividere con lei le grandi meraviglie ricevute da Dio: essere fecondata di Spirito Santo per diventare la madre di Gesù il Messia; e anche le grazie ricevute dalla cugina, non più sterile, nonostante l'età avanzata, ma in attesa di dare alla vita Giovanni Battista, l'ambasciatore di Gesù. L'incontro fra le due future mamme è così ricco di Spirito Santo che il bambino Giovanni sussulta nel ventre di Elisabetta. Riflettiamo se anche noi abbiamo l'abitudine di condividere con il nostro prossimo i doni ricevuti dal Signore. Possono essere un perdono ricevuto, una grazia particolare, un momento di gioia insperato... Preghiamo per poterlo fare, come Maria l'ha realizzato con Elisabetta.

3) LA NASCITA DI GESU'

Il figlio dell'Onnipotente non viene al mondo in una reggia o in una casa confortevole, ma in una stalla. Così ha voluto Dio, che ha preso anche l'iniziativa di avvertire i pastori del luogo, considerati gente di serie "C", senza dimora stabile e senza il diritto di entrare nel tempio. Il Re dell'universo nasce come uno dei loro bambini, affinché i poveri e gli emarginati possano avvicinarsi a lui senza sentirsi a disagio; nasce in un posto squallido, com'è spesso il nostro cuore, e Lui vuole nascere proprio lì, perché la Sua presenza toglie ogni squallore, santifica, trasforma...                                              Nella prossima decina preghiamo per tutti i bambini rifiutati con l'aborto, abbandonati, affamati, malati, abusati, militarizzati e per altri ancora in pericolo di vita.

4) LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO

Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe si recano al tempio di Gerusalemme per presentare il bambino a Dio, secondo la tradizione ebraica. Qui avviene l'incontro imprevisto con Simeone e Anna, due profeti molto anziani, ma giusti e timorati di Dio. Simeone, mosso dallo Spirito Santo, chiede a Maria di prendere in braccio Gesù bambino. Si mostra pieno di gioia, ma poi, rivolgendosi a Maria, le dice che dovrà patire grandi sofferenze insieme al bimbo, che verrà rifiutato da molti. Purtroppo nel mondo di oggi Gesù viene spesso rifiutato, anche da noi stessi, e questo rifiuto può causare la nostra rovina. Nella prossima decina, preghiamo affinchè  possiamo sempre accogliere Gesù, che Maria, come con Simeone al Tempio, depone ogni giorno sul nostro cuore. Lui ci aprirà alla speranza, ci darà la gioia, la vera pace, vedremo tutto più chiaro. Il mondo, che senza di lui brancola nel buio, ne ha un bisogno estremo.

5) IL RITROVAMENTO DI GESU'

Gesù rimane del Tempio per occuparsi delle cose del Padre Suo. Maria e Giuseppe tornano a casa e si accorgono che non è più con loro. Dopo quattro giorni lo ritrovano in mezzo ai dottori della legge, mentre li ascoltava e li interrogava. Immaginiamo l'angoscia che hanno provato la Madonna e San Giuseppe nel ritenere smarrito Gesù, e la gioia di poi ritrovato, dopo quattro giorni. Quest'angoscia ci fa pensare a tutte le famiglie che in questo momento soffrono per aver perso di vista il proprio figlio, la propria figlia..  Nella prossima decina ognuno di noi chieda ad proprio vicino se c'è qualcuno (un figlio, un amico, un parente, un collega) che non conosce Gesù o si è allontanato da lui, a cui vorrebbe che fosse dedicata un'intenzione particolare.


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LE PREMURE DI MARIA

Le Nozze di Cana

In questi giorni, pieni della presenza di Maria, contemplando il secondo Mistero della Luce, mi è sembrato di vedere il racconto di Giovanni delle Nozze di Cana sotto una luce nuova. La cosa più ovvia è questa: per arrivare al Miracolo è stato necessario aver invitato Maria. Dunque se desideriamo che Maria ci accompagni nel corso della nostra vita è importante chiamarla con noi, farla letteralmente entrare in casa, nella vita familiare, lavorativa, nelle gioie e nei dolori, nei problemi di salute….in ogni ambito della nostra esistenza. Facciamone una Testimone di Nozze del nostro Matrimonio, consacriamole i nostri figli, facciamole benedire il nostro lavoro….teniamola in cucina come una cara tata…La cosa più bella è che gli sposi o i loro parenti non hanno chiesto aiuto a Maria o a Gesù. Davanti ad una necessità è Maria che tiene gli occhi ben aperti e, senza che nessuno la chiami in soccorso, Lei già sa. Previene i nostri bisogni, li vede prima di noi. Probabilmente gli sposi non si erano ancora accorti che il vino era finito. Dopo che ha visto una necessità l'umile Maria si rivolge a Gesù, in questo caso perfino anticipandone i tempi, e chiede a Lui la soluzione, senza suggerirla, ma sottolineando solo il tipo di bisogno. Completamente certa del Suo intervento. Gesù cede sempre a Sua Madre, e si prepara ad operare. A questo punto però Maria dice “fate quello che vi dirà”. E qui allora vediamo due cose: 1) Non fa tutto tutto Gesù, ma chiede a noi un minimo aiuto. Come accadrà per i pani ed i pesci. Dio richiede sempre una (non paritaria) collaborazione, anche solo di 1 a 100, ma chiede la nostra partecipazione con qualcosa di nostro. Chiedi una materia, l'acqua, ed una azione, riempie le giare.          2) Per ottenere i Miracoli che Maria va a chiedere a Suo Figlio, bisogna vivere nell'Obbedienza. Non si tratta soltanto di una obbedienza al momento della risoluzione del problema, ma l'aiuto di Maria, che previene le nostre necessità, arriva prontamente se già si sta vivendo nella Volontà di Dio. Certamente gli sposi di Cana, avendo invitato Gesù e Sua Madre, saranno stati fedeli seguaci di Cristo. Che bello pensare a questa Mamma così sollecita, che vive con noi e vigila su ogni cosa! Lode a te Signore per un Dono così grande e così tuo…ora anche nostro …per essere ancora più tuoi fratelli e Figli nel Figlio!