UNA QUARESIMA PER SCOPRIRE IL PADRE (1) - Marco

18 / 03 / 2017

UNA QUARESIMA PER SCOPRIRE IL PADRE - Nel Vangelo di Marco

4)    IL PADRE NEL VANGELO DI MARCO
 
 
Carissimi, continuiamo il percorso quaresimale verso il cuore del Padre, questa settimana nutriti dal Vangelo di Marco. Anche in questo caso pregheremo solo con i passi in cui Gesù parla del Padre o con il Padre che non abbiamo già trovato pressoché uguali negli altri due sinottici Matteo e Luca. Fatene ogni giorno la vostra personalissima preghiera del cuore, avendo come unico fine conoscere ed amare il Padre per essere Famiglia con Lui e diventare sempre più la sua gioia!
Mi piacerebbe leggervi, sapere come vanno questi piccoli incontri quotidiani con il Padre! E' importante, come piccola Famiglia di Marta e Maria, condividere insieme! Scriveteci!
 
 
Citazioni dal Vangelo di Marco:
 
 
  -         Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».  E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. (Mc 9,  7-8)  
 
Avevamo già sentito, nel racconto del Battesimo di Gesù, la voce del Padre che rivelava a Gesù di essere il figlio prediletto nel quale si era compiaciuto. Qui la stessa voce si rivolge invece ai tre discepoli più vicini a Gesù, Pietro Giacomo e Giovanni. La visione del Figlio trasfigurato nella gloria e la conferma dell’amore di predilezione del Padre per Lui doveva servire a dare più forza agli apostoli nel corso della Passione e morte di Gesù. Forse anche tu, come loro, hai nella mente una immagine-idolo di Gesù: il vincente, colui che arriva al traguardo con i canoni umani, guarisce ogni malattia, sconfigge l’ingiustizia e la povertà, fa felice il giusto e punisce il prepotente…Questa è l’immagine della giustizia secondo la misura umana. Gesù porta invece in sé sulla terra la mentalità del Padre: la Misericordia distesa su ciascun figlio, sano o malato, giusto o ingiusto. Per tutti è dato uno stesso tempo di conversione verso il Padre: la vita. Dopo la vita agirà la giustizia di Dio, che sarà comunque sempre avvolta insieme con la misericordia. Le parole del Padre rafforzino anche noi nella fede: prendi subito insieme a Gesù la tua Passione quotidiana e la tua Croce personale, e vivi il tuo venerdì santo, lungo come la tua vita, insieme a Gesù. Dona solo amore e misericordia, accetta l’ipotesi di non ricevere guarigioni e grazie per te e per gli altri secondo le tue preghiere e rimetti il resto nelle mani eterne di Dio. Lascia ai suoi tempi la giustizia. I tempi lunghi di Dio sono una grazia anche per te…sei davvero convertito nel profondo e diverso da chi pratica il male e l’ingiustizia? Prega oggi il Padre perché possa vedere in te un altro Cristo sofferente e possa compiacersi di te e della tua opera corredentrice nel Figlio.
 
-         Gesù allora disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.  Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati». (11, 22-25)
 
Gesù ci insegna che la preghiera è questione di fede, non di parole. Non è una questione di formule magiche (quante volte purtroppo sentiamo parlare di preghiere speciali che “funzionano”, sono potenti…) ma di fede e di cuore. Allora posso pregare ripetendo lentamente in me stesso magari solo un “aiutami” con cuore aperto e abbandonato al Padre, ed ottenere il soccorso da Dio. Ma per pregare il cuore deve essere puro e simile a quello del Padre, ogni persona deve essere diventata un fratello. Per questo siamo invitati a riconciliarci con tutti prima di pregare, perdonando e chiedendo perdono agli altri e al Padre. 
 
  -          Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. (13, 32) 
 
Qui Gesù ci mostra come il Padre sia il solo padrone del nostro tempo. Neanche il Figlio conosce quando il mondo finirà. Nemmeno gli angeli. L’esistenza nel tempo di ogni essere creato, animato e inanimato, è nelle mani del Padre. A noi viene solo chiesto di vegliare e vigilare, per essere sempre pronti. Nella preghiera loda e resta nello stupore per la immensità del Padre, per la sua onnipotenza. Rendigli grazie per averti reso suo figlio. Vivi nella gioia perché ormai sai di appartenergli. Non sarai più schiavo della paura della solitudine e della morte, sei figlio del Re!
 
  -         Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono!  E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza  e venire con le nubi del cielo». (14, 61-62) 
 
Eccoci alla mèta della missione terrena di Gesù, donare tutto se stesso amando fino alla fine. E’ nel momento umanamente più catastrofico della sua vita che Gesù esprime con forza la sua messianicità, confermando ormai senza veli di essere il Cristo, l’Unto di Dio, il Messia. Un Messia diverso da quello che tutti attendevano, che non vince secondo i criteri del mondo, ma vince in Amore e con l’Amore. Re dell’Amore, vero Figlio del Padre. Il suo Regno è nel Cielo, alla destra del Padre. Chiedi allora in preghiera di ottenere la trasformazione del cuore, per poter risolvere ogni situazione con l’amore, alla maniera di Gesù, sapendo che così vincerai il male nel mondo, unito al Figlio che combatte in te e in ciascuno di noi il male fino alla fine dei tempi.
 
  -         Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (15, 33-34)  
 
Questo è stato il punto più alto della sofferenza di Gesù. Fino a quel momento, pur essendosi incarnato sulla terra, il Figlio aveva mantenuto la perfetta comunione trinitaria. Nei lunghi tempi della preghiera notturna e solitaria poteva immergersi nel Padre e nello Spirito Santo. Adesso invece, assumere su di sé ogni peccato e ogni male del mondo significa, per un attimo, strappare da sé la comunione divina. Il Padre, accogliendo il Sacrificio, portato a compimento dal Figlio nell’Obbedienza perfetta, in una volontà divina unificata, al momento estremo lo getta fuori di sé e spezza la comunione (come avviene per noi, per colpa nostra, quando ci rivestiamo del male). Questo immenso dolore supera l’umana debolezza del corpo sfinito ormai fino alla morte, è talmente grande che Gesù trova la forza per gridare con voce forte (cosa quasi impossibile per un morente, dissanguato e crocifisso da tre ore) al Padre e confermare, gridando l’abbandono, che l’Opera divina è stata compiuta. Resta in silenzio, contempla se puoi, l’abisso in cui sprofonda Gesù, privato della unione con il Padre. Prova ad abbracciarlo, a portargli consolazione, esprimi a lui tutta la tua gratitudine, per te e a nome di chi è ancora lontano.
 
-         Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!». (15,39) 
 
E’ proprio il grido di Gesù per lo strappo dal seno del Padre che fa aprire gli occhi perfino al centurione che lo ha visto morire. Sembra, ed è così, che Gesù più che per la passione e la croce è morto per essere rimasto senza il sangue e l’ossigeno della Vita nel Padre e nello Spirito. Una morte di Dio, non tanto nel corpo incarnato ma nello spirito divino…muore perché il Figlio non può vivere senza il Padre…anche noi siamo destinati a morte certa lontano dalla Trinità. Non lo sperimentiamo ogni giorno, quando stare lontano dall’amore vissuto ci fa sentire privi dell’aria, della comunione con il Dio Amore? Non vediamo che quando non amiamo ci sentiamo male dentro, e che invece amare e far felici ci dona la pienezza della gioia e la pace con Dio? Non ci viene tutto difficile quando agiamo in un ambiente privo di amore, mentre invece quasi corriamo leggeri quando operiamo in un clima di amorevolezza? Preghiamo il Padre con tutte le nostre forze perché possiamo mostrare al mondo di essere figli di Dio! Di portare il sale della solidarietà ed il suo profumo!
 
***
  
 
P.S. Forse non basterà la Quaresima per entrare nel cuore di queste parole che abbiamo scelto come stella polare per questi 40 giorni:
 
Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo (Lc 15, 31-32)
 
Vi chiedo di pregare questa frase ogni giorno fino a Pasqua. Avrete grandi frutti!
Chi non riceve i nostri messaggi su whatsapp, può richiederci i due esercizi specifici per pregare questa Parola dal Vangelo di Luca (info@martaemaria.com).  
 
 
 
IMPEGNO MENSILE 
 
Per Marzo, dona il frutto del digiuno al povero che hai adottato a febbraio. 
 
 
 
ULTIMI APPUNTAMENTI DI MARZO:   
                                                                                                                                       
 
SANTUARIO COR ECCLESIAE – lunedì 20 ore 19.30  - Preghiera del cuore e “Lunedì di padre Kentenich” commentati da Carlo    
 
 
Parrocchia S. Giuseppe al Trionfale -  venerdi’ 24 ore 19.15 – Lettera di Padre Pio, formazione sulla Santa Messa
 
 
Dettagli e indirizzi sul calendario del sito